Dottoressa Valeria Corbo

Psicologa e Psicoterapeuta

Telefono/whatsapp: 3755997405

 

il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi​
Marcel Proust​

Quarantena…e poi? come prepararci al nuovo che ci aspetta.

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Eh già, cari genitori, dopo sarà tutto nuovo, e come sempre accade con le cose nuove, non sappiamo bene cosa aspettarci e come fronteggiarlo.
Vale la pena quindi investire questo tempo utilizzando le risorse a nostra disposizione per fare quanto in nostro potere in materia di prevenzione e benessere psicofisico.

Prima di addentrarci in questo percorso ho piacere di fermarmi a chiedervi come state e come sta proseguendo il vostro stare a casa.
Se vi state prendendo cura di voi, delle vostre emozioni e delle vostre naturali preoccupazioni.
Infine, come state affrontando le difficoltà quotidiane nella gestione di spazi, tempi e relazioni.
Se vi fa piacere potete condividerlo con me attraverso un commento all’articolo o un messaggio in privato al mio indirizzo mail.
Sono in ascolto.

Dall’ultimo articolo è passato un pò.

Non perchè non ci fossero argomenti o tempo.
In questo periodo ho voluto riflettere, ascoltare e leggere, quelle che erano le preoccupazioni di genitori e insegnati rispetto a diverse tematiche che riguardano bambini e ragazzi e che in questo momento sembrano essere un problema secondario del quale ci si occuperà, chissà come, chissà quando.

Da questi giorni di riflessione e confronto è emerso un bisogno sempre più urgente da parte delle figure che ogni giorno si occupano dello sviluppo e della crescita dei più piccoli: capire come  prevenire i rischi futuri che la mancanza di socializzazione a cui sono costretti può comportare.

Sembra che quando si parli di bambini e ragazzi, la sola questione di cui occuparsi sia la didattica.
Ma siamo sicuri che sia l’unica cosa di cui hanno bisogno?

Io credo proprio di no e, per fortuna, non sono la sola a pensarla così.
Ci sono insegnanti e genitori che hanno una visione più ampia della questione e si pongono domande che vanno ben oltre la didattica. Genitori e insegnati in questo momento si chiedono quali conseguenze a breve e lungo termine potrà avere questo isolamento sui loro figli/alunni; in che modo cambierà il loro approccio all’altro quando finalmente avranno di nuovo la possibilità di relazionarsi dal vivo.
Come possono intervenire per prevenire il disagio e favorire il benessere psichico.

Per scelta, non mi soffermerò su quelli che potrebbero essere i rischi. Sono più che sicura che ci avete già pensato tanto da soli, che magari ve ne siete preoccupati e per i quali vi sarete anche rattristati.
Se non lo avete fatto non sarò certo io a darvi gli strumenti per farlo.

Voglio parlarvi invece di quello che di positivo e costruttivo potete fare con e per i vostri figli [e alunni] in modo che quando torneranno a frequentare i loro pari potranno farlo con la gioia e la serenità che meritano.

Tanto per cominciare, durante questo periodo a casa, invece di enfatizzare e soffermarvi sul pericolo che c’è all’esterno, promuovete un comportamento responsabile e rispettoso in linea con le indicazioni fornite dall’OMS per prevenire il contagio. Rendetelo routine, fate in modo che diventi naturale per loro.
Insegnate ai vostri figli un nuovo modo di stare vicini, piuttosto che uno per stare lontani.

Spiegate loro chi è il “nemico” e come fare per fronteggiarlo.
E’ più difficile sentirci spaventati da qualcosa che conosciamo e sappiamo gestire.

Questa era la parte semplice.

Veniamo ora a quella difficile.

Fate questo con la più pacata e profonda serenità.

Non ve lo aspettavate, eh? Lo so. Ve lo avevo detto che era la parte difficile, non a caso.
Come la potenza è nulla senza controllo, così le rassicurazioni/raccomandazioni sono nulle senza fiducia e serenità.
Se non sarete voi per primi a credere ed avere fiducia nel fatto che si possano imparare nuovi modi di stare vicini, nonostante tutto, l’impegno che potrete metterci nel provare ad insegnarlo a loro non servirà a nulla. Loro lo capiranno.
I vostri figli, cari genitori, vi ascoltano con canali che vanno ben al di là dell’udito. Percepiscono paure, ansie e preoccupazioni.
Prima di spiegare a loro tutto quello che vi ho detto fin qui, ditelo a voi. Trovate modi di rassicurarvi a riguardo e fate vostre le indicazioni che volete insegnare. Non c’è miglior forma di apprendimento che l’imitazione.

Altra questione di cui ho letto spesso è quella che riguarda i diversi disagi che i bambini stanno manifestando: crisi di pianto, peggioramento della qualità del sonno, paure e così via. In merito a questo vi rimando all’articolo precedente riguardo come aiutare i vostri figli a gestire le emozioni.

Prima di salutarvi, ricordate che i bambini hanno infinite potenzialità e risorse.
Abbiate fiducia nella capacità di adattamento e ripresa dei vostri figli. Se in possesso degli strumenti giusti sapranno come riprendersi ciò che gli è stato negato, per necessità.
Abbiate fiducia in voi e nella vostra capacità di reperire e fornire loro gli strumenti giusti.
Soprattutto, non abbiate timore di chiedere aiuto e sostegno se non riuscite da soli a fare tutto questo.

Io ci sono.
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